Breve ricordo di Guglielmo Canevascini, a 50 anni dal decesso

Fabio Canevascini

Fabio Canevascini

Intervento di Fabio Canevascini durante la festa del Ceneri del 13.06.2015.

Esattamente 50 anni fa, era il luglio del 1965, moriva il compagno Guglielmo Canevascini, figura centrale del socialismo ticinese, al punto di esserne soprannominato ”il padreterno”.

Nato a Tenero nel 1886, era di umili origini come molti Ticinesi:
aiutò prima la famiglia nell’azienda agricola paterna, poi emigrò senza troppa fortuna nella Svizzera francese e in Francia a 19 anni.

Fu un autodidatta e la sua formazione politico-sindacale fu influenzata dalle idee dei rifugiati italiani, tra cui il repubblicano Paolo Bardazzi e il sindacalista rivoluzionario Giulio Barni.

Dal 1907 al 1922 fu Segretario della Camera del Lavoro: in tale ruolo diresse lotte sociali durissime, tra cui lo sciopero generale di Lugano nel luglio del 1918.

Dopo aver aderito al Partito Socialista Ticinese (1904) e aver collaborato al suo organo L’Aurora, fondò nel 1913 una corrente politica rinnovatrice attorno al settimanale Libera Stampa, di cui abbiamo appena ricordato il centenario con una pubblicazione della Fondazione Pellegrini Canevascini.

Nel 1917 le due correnti del partito si riunificarono e nel 1922 il PST entrò in governo con il suo giovane leader, che nel frattempo aveva maturato una fruttuosa esperienza istituzionale in Gran Consiglio (1913-1922) e in Consiglio Nazionale (1919-1922).
E in Consiglio di Stato Canevascini rimarrà fino al 1959.

Fino al 1935 diede vita al “governo di paese”, alleandosi con i conservatori di Cattori.
Nella seconda metà degli anni Trenta fu isolato in Consiglio di Stato dall’“alleanza borghese”.
Ciò non gli impedì di operare dentro e fuori dalle istituzioni.

Il periodo tra le due guerre lo videro protagonista di un’azione antifascista a tutto campo, che trovò voce non solo nel quotidiano Libera Stampa, ma anche in Radio Monte Ceneri, alla cui nascita Canevascini diede un impulso decisivo.

Numerosissime furono le sue iniziative: la lotta al fascismo nostrano con i “Liberi e Svizzeri”, il sostegno ai “cavalieri della libertà” nella guerra civile spagnola (che proprio il Ceneri ricorda con un monumento), l’appoggio alla Resistenza in Italia, la grande ospitalità ai rifugiati.

L’ultima grande tappa dell’impegno dell’uomo di Stato, sarà la costruzione del Ticino contemporaneo, durante il boom del dopoguerra.

La costruzione dello Stato sociale sarà il suo grande disegno politico, contrassegnato da. una nuova alleanza, “quella di Sinistra”, con i Liberali-Radicali di Olgiati.

Un’epoca segnata dall’idea di progresso, ma anche dai suoi limiti e dalle sue contraddizioni, che scoppieranno alla fine degli anni ’60 pure nell’ambito del Partito Socialista Ticinese.

Lacerazioni dalle quali i socialisti sapranno risollevarsi, non senza fatica, attraverso la volontà di dialogo interno, il confronto aperto e leale sui reali problemi del Paese, il rinnovamento del Partito.

Il Ceneri, a l’associazione che ne assicura la continuità, non è quindi solo il luogo simbolico del socialismo ticinese, delle sue forme di socializzazione e di convivialità, ma vuol pure essere l’arena in cui l’aperto e approfondito dibattito politico possono realizzarsi.

È questo, a nostro avviso, il modo migliore per onorare il ricordo di Guglielmo Canevascini a 50 anni dalla scomparsa e il nostro sincero auspicio per questa importante giornata.

Fabio Canevascini, Presidente associazione amici del Ceneri

Condividi l'articolo

Potrebbe interessarti anche:

Alloggi su misura per la terza età a Balerna

Attraverso la mozione che, come PS Balerna Futura, abbiamo presentato nel giugno 2015, già vagliata positivamente dall’intero Municipio, proponiamo la creazione di alloggi su misura

Comportamento indegno per il consiglio comunale

Intervento del 14.03.2016 sul verbale del consiglio comunale del 12.2015. Signora Presidente, Signori Municipali, Colleghe e colleghi di consiglio comunale Approfitto di questo intervento per ringraziare