Signor Presidente, signori Consiglieri di Stato, Care colleghe e Cari Colleghi,
il presente messaggio governativo (M7029) chiede
il rilascio della Concessione per l’utilizzazione delle acque pubbliche di superficie nell’impianto del Ritom per la produzione di energia idroelettrica della durata di 80 anni comprensiva del relativo esame dell’impatto sull’ambiente (EIA),
l’approvazione del Piano d’utilizzazione cantonale del Ritom (PUC Ritom),
l’autorizzazione al dissodamento,
l’approvazione del contratto di fondazione, dello statuto e della partecipazione del Cantone alla Ritom SA di per un importo di 11.625 Mio chf come anche la modifica del decreto legislativo concernente la costruzione da parte dell’Azienda elettrica ticinese (AET) dell’impianto idroelettrico dello Stalvedro con sfruttamento delle acque del Ticino e dei suoi affluenti di sinistra tra Airolo e Piotta del 7 luglio 1964.
Con questo mio breve intervento porto il consenso del gruppo PS a quanto richiesto e bene esposto nel relativo messaggio e rapporto della commissione e da chi mi ha preceduto.
Approfitto per ringraziare (anch’io) gli estensori del rapporto che l’hanno redatto in tempi strettissimi. Infatti l’approvazione del Consiglio federale è datata 12 settembre 2014 mentre il relativo messaggio 23 dicembre 2014. Dal licenziamento del messaggio sono passati solo tre mesi.
La vicenda del Ritom parte da lontano e val la pena di essere ricordata . raccontata in quanto si tratta di una storia a lieto fine e ben gestita da AET. Nell’autunno 2010, Ferrovie federali svizzere (FFS), Cantone Ticino e Azienda elettrica ticinese (AET) hanno raggiunto un accordo di principio per lo sfruttamento idroelettrico in comune degli impianti del Ritom. Fino ad allora la gestione delle acque del Ritom era di competenza esclusiva delle FFS. La soluzione convenuta con l’accordo di principio prevede la creazione della Ritom SA, una società comune con capitale misto per la gestione e lo sfruttamento degli impianti idroelettrici, nella misura del 75 per cento per le FFS e il restante 25 per cento per il Cantone Ticino. Si tratta di una grossa novità e di cui potremo approfittare tutti noi ticinesi.
L’entrata in funzione del nuovo Ritom è prevista nel 2020-2021, la realizzazione costerà circa 264 milioni di franchi a cui si aggiungono per il Ticino gli 11.625 mio chf quale quotaparte di partecipazione della società.
[stima costi investimento compreso tasse di costruzione e tasse di concessione 264 mio, vedi cap. 11 costi indicativi del progetto del messaggio a pag 48 a cui andrebbero inoltre aggiunti per il Ticino gli 11.625 mio quale quota parte di partecipazione della società].
L’impianto produrrà su per giù la stessa quantità di elettricità di oggi ma lo farà sfruttando meno acqua. Ad averne beneficio, dal punto di vista ambientale, saranno i riali oggi sovente in secca, il fiume Ticino e il lago di Cadagno che sarà tutelato. L’impatto sull’eco-sistema del fiume Ticino sarà ulteriormente ridotto con la costruzione di un bacino di demodulazione con un volume di circa 100 mila metri cubi che sommergerà l’area dove c’è lo stand di tiro di Quinto. Questo bacino permetterà di ridurre gli sbalzi di portata (rapporto deflusso minimo/ massimo 1:8)conformemente ai nuovi disposti della Legge federale sulla protezione delle acque entrata in vigore il 1. gennaio 2011 e per ora rimasta lettera morta. La legge sulla protezione delle acque sancisce che, in caso di prelievi da un corso d’acqua, i deflussi residuali devono essere mantenuti a un livello adeguato a valle (nel nostro caso 3mc/s), al fine di garantire il mantenimento delle funzioni naturali del corso d’acqua (p. es. spazi vitali per la flora e la fauna, strutturazione del paesaggio o alimentazione delle falde freatiche). Nell’ambito della domanda di concessione, cui è abbinato il Piano di utilizzazione cantonale del Ritom (PUC) sono previste varie opere di rinaturalizzazione. Tra queste anche la rinuncia da parte di AET a sfruttare l’acqua che scende dalla val Canaria e la costruzione di una rampa per la rimonta dei pesci allo sbarramento di Airolo.
Mi preme anche evidenziare che la soluzione proposta soddisfa anche i comuni di Quinto e Airolo grazie anche alla Convenzione stipulata che garantisce loro un indennizzo annuo condiviso.
La nuova Ritom SA consente inoltre al Cantone e ad AET di proseguire nella politica di investimento in impianti per la produzione di energia indigena rinnovabile e rafforza la collaborazione fra gli enti pubblici federali e cantonali.
Le FFS dal canto loro salvaguardano i propri interessi di approvvigionamento in energia elettrica per la trazione ferroviaria in Ticino, in particolare in vista dell’apertura delle gallerie di base del San Gottardo e del Monte Ceneri. I treni delle FFS sono alimentati per il 70% con energia pulita prodotta dalle centrali idroelettriche. Ciò rappresenta un elemento fondamentale per un’impresa di trasporto che pone la sostenibilità ambientale al centro del proprio agire.
Per AET si tratta di un importante tassello che va a rafforzare positivamente la catena idrologica della Leventina aumentando la flessibilità e la possibilità di stoccaggio con il bacino del Ritom da 48 mio di mc.
Il PS vi invita ad approvare i decreti legislativi oggetto del M 7029.
Grazie
Fabio Canevascini, granconsigliere PS
Il messaggio e il rapporto sono scaricabili dal sito del cantone Ticino rispettivamente cliccando sul seguente link: http://www.ti.ch/CAN/SegGC/comunicazioni/GC/odg-mes/7029.htm