La biblioteca cantonale a Mendrisio

Fabio Canevascini

Fabio Canevascini

20150201_172050 Mendrisio, Filanda

Qualche settimana fa ho tirato un grosso sospiro di sollievo quando ho appreso che a Mendrisio il referendum contro il risanamento dello stabile ex Filanda e la creazione di un centro culturale con annessa biblioteca cantonale era fallito. Anche se si trattava di un tema di politica comunale, l’affossamento del progetto di una “casa” per la biblioteca pubblica generalista, l’archivio comunale, le associazioni e la vita culturale avrebbe esplicato pesanti effetti negativi in tutta la nostra regione.

Nel 2008 il Cantone, nell’ambito di un pacchetto di misure di risparmio, aveva addirittura proposto la soppressione della Biblioteca cantonale di Mendrisio. La forte reazione popolare (petizione con oltre settemila firme!) e la visione lungimirante del Municipio di Mendrisio, con l’idea di inserire la biblioteca nell’erigendo centro culturale la Filanda, ha permesso di salvare un prezioso servizio culturale per l’intera regione.

Mi è già capitato di sentir dire che le risorse destinate alla cultura sono soldi gettati al vento e che in periodi di ristrettezze finanziarie, come quello attuale, essi andrebbero investiti altrove, dove servono di più. Ritengo invece che, come politici, abbiamo non solo il dovere di creare le condizioni affinché tutta una serie di bisogni primari vengano soddisfatti, ma anche di forgiare un contesto favorevole affinché possa dispiegarsi una libera e vivace vita culturale. Ci sono valori dello spirito e beni immateriali che non si possono quantificare alla stregua di un conto in banca, eppure hanno un’importanza cruciale in una società democratica.

Leggere un buon libro non ha prezzo; approfondire lo studio di opere che trattano di qualcosa che ci appassiona e interessa è un lusso che tutti dovremmo poterci permettere e che vi invito a concedervi se da un po’ di tempo non lo fate. Mi piace ricordare che nel 1929, dopo il grande crollo della borsa di New York, i locali più frequentati erano le biblioteche pubbliche, dove le persone si ritrovavano, leggevano, si confortavano a vicenda, condividevano speranze e sogni per il futuro. Sono innumerevoli le storie di persone che, grazie ai libri (e quindi anche grazie alle biblioteche), hanno ritrovato la speranza di ricominciare e la voglia di costruire un mondo migliore. E che poi lo hanno pure fatto!

Il mantenimento e, anzi, il rilancio della biblioteca cantonale è stato sicuramente un gesto civico di grande spessore e lungimiranza che ha messo fuori gioco le concezioni grettamente economicistiche, o comunque tese al solo ritorno immediato, magari in chiave elettoralistica.

Non di solo pane vive l’uomo,” recita la nota parabola. È bello constatare che, nel caso del Centro culturale “La Filanda” e dei collegati servizi culturali, in primis la Biblioteca cantonale di Mendrisio, i cittadini coinvolti abbiano fatto tesoro di questa grande verità.

Speriamo accada sempre più spesso! La qualità di vita di tutti noi ne trarrà sicuro giovamento.

Fabio Canevascini, Balerna, Gran Consigliere PS

L’articolo è stato pubblicato sull’informatore del 6.02.2015 e sui diversi quotidiani

 

 

 

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